Ad occhi aperti
Disegnare il contemporaneo18 - 26 novembre 2023 / Bologna
Ci eravamo lasciati con una lettera di arrivederci che spiegava i motivi della conclusione di BilBOlbul. Una decisione maturata nel tempo e dettata dal cambiamento del contesto, in particolare quello del fumetto a Bologna.
Abbiamo trovato necessario costruire un nuovo progetto, con una nuova forma: Ad occhi aperti raccoglie l’esperienza di BilBOlbul e la porta nel presente.
Più che un festival, però, vuole essere un discorso, uno spazio in cui opere, autrici e autori, realtà locali e internazionali si incontrano (e incontrano il pubblico) per indagare un argomento scelto. Insomma, un “non festival”.
Abbiamo trovato necessario costruire un nuovo progetto, con una nuova forma: Ad occhi aperti raccoglie l’esperienza di BilBOlbul e la porta nel presente.
Più che un festival, però, vuole essere un discorso, uno spazio in cui opere, autrici e autori, realtà locali e internazionali si incontrano (e incontrano il pubblico) per indagare un argomento scelto. Insomma, un “non festival”.
QUI?
COME ABITARE OGGI
Cosa significa abitare uno spazio?
Quali immagini e immaginari ci vengono in mente se pensiamo al nostro modo di abitare?
Queste domande toccano alcune delle questioni più urgenti di oggi e sono al centro della prima edizione di Ad occhi aperti. Disegnare il contemporaneo.
Sono domande che mettono in gioco anche il linguaggio del fumetto e il disegno in generale; non solo nella dialettica tra corpo e spazio, una delle sue fondamenta, ma nella possibilità di costruire immaginari visivi capaci di mettere in discussione tutte le dimensioni dell'abitare: il rapporto tra ambiente e creature viventi, le relazioni, la cura, la memoria e il senso di appartenenza.
COME ABITARE OGGI
Cosa significa abitare uno spazio?
Quali immagini e immaginari ci vengono in mente se pensiamo al nostro modo di abitare?
Queste domande toccano alcune delle questioni più urgenti di oggi e sono al centro della prima edizione di Ad occhi aperti. Disegnare il contemporaneo.
Sono domande che mettono in gioco anche il linguaggio del fumetto e il disegno in generale; non solo nella dialettica tra corpo e spazio, una delle sue fondamenta, ma nella possibilità di costruire immaginari visivi capaci di mettere in discussione tutte le dimensioni dell'abitare: il rapporto tra ambiente e creature viventi, le relazioni, la cura, la memoria e il senso di appartenenza.
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